PRATICHE EDILIZIE E ACCESSO AGLI ATTI

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PRATICHE EDILIZIE E ACCESSO AGLI ATTI

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A fronte di una richiesta di accesso agli atti in vista della presentazione di pratiche edilizie, accade talvolta che la PA opponga futili motivi o dilunghi in modo spropositato le tempistiche.

L’accesso agli atti rappresenta uno dei più importanti strumenti previsti dal legislatore nazionale per consentire al cittadino di conoscere gli atti e i documenti detenuti dalla pubblica amministrazione.

La materia è regolata dalla Legge 241/1990 (Legge sul procedimento amministrativo) e dal D.lgs. 33/2013 (Decreto trasparenza).

Spesso, le pubbliche amministrazioni oppongono futili motivi alla richiesta di accesso agli atti o dilungano in modo spropositato le tempistiche utili per conoscere la documentazione necessaria per presentare un progetto edilizio.

Mentre in diverse situazioni il legislatore ha posto l’amministrazione in una situazione di “vantaggio” rispetto al cittadino, nell’ambito della trasparenza e dell’accesso ai documenti il privato ha sicuramente degli strumenti importanti.

Prima di tutto la richiesta di accesso agli atti può essere presentata prescindendo dai modelli che la PA mette a disposizione. Questi modelli non devono infatti essere intesi come vincolanti. In secondo luogo, la PA deve rispondere nel termine di 30 giorni.

Sono numerose le decisioni della giurisprudenza amministrativa e di quella penale, che “condannano” la PA inadempiente che non fornisce alcuna spiegazione al privato.

Tali strumenti, possono essere esercitati in via stragiudiziale, attraverso un’adeguata interlocuzione con il responsabile del procedimento oppure in via giudiziale, chiedendo l’intervento del Tribunale amministrativo regionale competente.

Il nostro team di avvocati è disposizione per qualsiasi tipo di supporto in materia di accesso agli atti.

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